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Correttivo fiscale approvato in CdM

21 Giugno 2024
Correttivo fiscale approvato in CdM

Il Consiglio dei Ministri del 20 giugno 2024, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame preliminare, il tanto atteso decreto legislativo che introduce disposizioni integrative e correttive in materia di regime di adempimento collaborativo, razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale. Le novità del Correttivo saranno analizzate mercoledì 26 giugno 2024, in occasione della Giornata Speciale di Aggiornamento e Applicazione pratica del Master MySolution 2024/2025 dedicata al "Concordato Preventivo Biennale: il software dell'Agenzia".

Le norme introdotte dal Governo provvedono a:

  • una revisione del calendario fiscale;
  • integrare il concordato preventivo biennale, sia in considerazione del calendario fiscale, sia con ulteriori disposizioni relative ai casi di decadenza dal concordato e in materia di acconti;
  • introdurre una sanzione, fino alla sospensione dalla facoltà di rilasciare la certificazione tributaria per un periodo da uno a tre anni, per i professionisti nel caso in cui la certificazione del sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (Tax control framework) sia infedele;
  • modificare le sanzioni in merito all’adempimento collaborativo, azzerandole per i contribuenti che dichiarano tutto al Fisco.

Misure “apprezzabili” su cooperative complianceconcordato preventivo biennale e adempimenti fiscali, anche se “il nostro auspicio è che ulteriori modifiche migliorative possano giungere nel percorso di esame del provvedimento in Parlamento”. È il commento del presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, all’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto correttivo fiscale.

De Nuccio sottolinea il recepimento di alcune proposte avanzate dal Consiglio nazionale in tema di cooperative compliance, come la non applicabilità delle sanzioni penali connesse al reato di dichiarazione infedele nonché delle sanzioni amministrative per coloro che si dotano volontariamente del tax control framework certificato da un commercialista o da un avvocato. 

“Anche sul concordato preventivo biennale – prosegue – sono state previste norme di semplificazione, in particolare per quanto attiene al versamento del secondo acconto che potrà avvenire, per coloro che aderiranno, con modalità forfettizzate sulla differenza tra il reddito concordato e quello del periodo precedente. Altrettanto opportunamente, come da noi proposto, è stata prevista l’inclusione delle perdite su crediti fra gli elementi che riducono il reddito concordatario”.

“Il Consiglio Nazionale – aggiunge il Consigliere nazionale con delega alla fiscalità e tesoriere Salvatore Regalbuto – nel percorso di esame in commissione parlamentare dello schema di decreto correttivo presenterà le ulteriori proposte tra cui, in particolare, una tassazione flat sul maggior reddito concordato e l’estensione ai forfettari della premialità dell’esclusione dagli accertamenti basati su presunzioni semplici già prevista per i soggetti ISA”.

“Anche in materia di razionalizzazione degli adempimenti – conclude Regalbuto –  sono state accolte molte delle proposte del Consiglio Nazionale, fra le quali la messa a regime al 31 ottobre del termine di presentazione delle dichiarazioni, termine che per l’anno 2024 coinciderà anche con quello per l’eventuale adesione al Concordato preventivo. Dal 2025 il termine per l’adesione al Concordato preventivo viene fissato al 31 luglio, concedendo un mese in più ai contribuenti per le necessarie valutazioni. Apprezzabile anche la precisazione che il versamento del saldo 2023 e della prima rata di acconto 2024 per la platea dei soggetti ISA e forfettari potrà avvenire entro il 30 agosto con la maggiorazione dello 0,4%”.

Il CdM ha inoltre approvato un disegno di legge sul termine per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario mediante adozione di testi unici: viene fissato al 31 dicembre 2025 il termine entro cui possono essere adottati i decreti legislativi per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario mediante la redazione dei testi unici, ai sensi dell’art. 21, comma 1, della legge n. 111/2023, recante la delega al Governo per la riforma fiscale. 

Questo documento fa parte del FocusConcordato preventivo biennale