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IMPOSIZIONE FISCALE

Legge di Bilancio 2022: la riforma del trattamento integrativo

Requisiti e disciplina del trattamento integrativo

di Francesco Geria - LaborTre Studio Associato | 28 Gennaio 2022
Legge di Bilancio 2022: la riforma del trattamento integrativo

Con le previsioni di cui all’art. 2, comma 3 della Legge 30 dicembre 2021, n. 234, cosiddetta Legge di bilancio 2022, vengono introdotte importanti novità quanto alla platea dei beneficiari del trattamento integrativo di cui al D.L. 5 febbraio 2020, n. 3.

Le misure adottate si aggiungono a quelle affrontate con il nostro precedente intervento del 14 gennaio 2022 (Fondi di integrazione salariale: le novità della Legge di bilancio 2022), in materia di IRPEF e detrazioni 2022 e sono volte a definire una profonda revisione del sistema fiscale applicato ai redditi di lavoro dipendente che consentano una riduzione del cuneo fiscale.

Il predetto D.L. n. 3/2020, infatti, recante “Misure urgenti per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente” e convertito in Legge 2 aprile 2020, n. 21, a decorrere dal mese di luglio 2020 sostituiva il c.d. Bonus Renzi con due nuove misure volte a riconoscere un credito e un’ulteriore detrazione ai lavoratori.

Con il presente approfondimento, dunque, vogliamo riepilogare la disciplina in materia sia di trattamento integrativo che di ulteriore detrazione, analizzandone l’evoluzione normativa che ha determinato le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022.

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Sintesi elaborata da MySolution IA:
Dal 1° luglio 2020, i lavoratori dipendenti con redditi fino a 28.000 euro hanno diritto a un bonus mensile di 100 euro, chiamato trattamento integrativo dei redditi di lavoro dipendente e assimilati. La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto importanti modifiche, riducendo la soglia reddituale per ottenere il trattamento integrativo a 15.000 euro e stabilendo nuovi criteri per la sua verifica.