Quello del periodo di comporto (ossia l’arco temporale durante il quale il lavoratore assente per malattia ha diritto a conservare il proprio posto) è da sempre un tema “delicato” su cui si è più volte pronunciata la giurisprudenza. Di recente, la Suprema Corte, con due ordinanze (28 novembre 2023, n. 33016, e 8 gennaio 2024, n. 582) è di nuovo intervenuta in materia, fornendo importanti chiarimenti circa l’applicabilità o meno delle norme sul comporto anche ai rapporti a termine, nonché la possibilità per il lavoratore di richiedere, al fine di salvaguardare l’occupazione in vista dell’approssimarsi del termine finale previsto per conservare il posto, di un periodo di ferie non ancora godute. Si propone la disamina della disciplina vigente alla luce dei principi affermati dalla Corte.
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